Gestione del paziente totalmente non collaborante dal Dentista: la via dell’anestesia totale
Il grado di collaborazione del paziente è una discriminante nella scelta della strategia terapeutica in odontoiatria.
I pazienti totalmente non collaboranti sono tipicamente i seguenti:
- Bambini
- Disabili (Autismo)
- Pazienti con demenza (Malattia di Alzheimer)
Tali pazienti hanno bisogno di essere sottoposti a cure dentali in modalità e tempi non di routine. Devono essere operati in anestesia totale in presenza dell’Anestesista nella sala operatoria di una struttura sanitaria protetta.
Nella maggior parte dei casi non è possibile né formulare una diagnosi preoperatoria né stabilire un piano di trattamento ben definito prima dell’intervento chirurgico in quanto non è possibile eseguire:
- Esame clinico della bocca e dei denti
- Radiografie
L’Équipe chirurgica Gallottini & Partners è esperta e specializzata nel decidere intraoperatoriamente quali terapie odontoiatriche effettuare e nell’eseguire una “riabilitazione dentale globale”, che consiste nello svolgere tutte le prestazioni necessarie concentrate immediatamente in una singola seduta.
Per operare in sedazione endovenosa profonda oppure in anestesia generale è necessario eseguire un incannulamento venoso periferico al fine di infondere per via endovenosa i farmaci anestetici.
Questa attività è spesso complessa, se non impossibile, nei pazienti totalmente non collaboranti.
In questo caso (se il paziente è totalmente non collaborante) si effettua una medicazione preanestetica con un farmaco tranquillante (midazolam) per via orale o intranasale, che a volte però può risultare inefficace.
I nostri Partner Anestesisti hanno messo a punto un protocollo, che prevede una iniezione intramuscolare sul muscolo deltoide del braccio di midazolam associato o meno a ketamina. Alcune volte i pazienti più ostici e riluttanti vanno immobilizzati per poter praticare tale iniezione.
In casa di cura è possibile altresì far accedere il paziente in barella nel blocco operatorio e applicare una maschera facciale con l’inalazione di gas anestetici (desflurano o sevoflurano).
In questo modo è possibile procedere all’incannulamento venoso periferico per indurre e mantenere la sedazione profonda o l’anestesia generale per via endovenosa e eventualmente a intubare il paziente.
Come vengono gestiti gli esami prericovero?
Nei pazienti totalmente non collaboranti nei quali non è stato possibile effettuare gli esami prericovero, tali esami possono essere svolti dopo la medicazione preanestetica e/o l’incannulamento venoso periferico; in questo caso vengono eseguiti:
- ECG
- Prelievo di sangue venoso per gli esami ematochimici
Nello stesso momento possono essere eseguiti altri videat specialistici e altri esami strumentali prima di iniziare l’intervento chirurgico.
Nella nostra esperienza queste sono le pratiche migliori per eseguire cure dentali in anestesia totale a pazienti totalmente non collaboranti.
Non esitare a contattare l’Équipe Gallottini & Partners.