Anestesia dentista: durata e tipologie
L’anestesia dal dentista ha una durata diversa a seconda della tipologia e dei farmaci anestetici utilizzati, e viene eseguita per garantire al paziente assenza di dolore e di sensibilità nella parte trattata durante l’intervento odontoiatrico. Mentre nell’anestesia locale il paziente, pur non sentendo alcun tipo di dolore, resta sveglio, nell’anestesia generale si ha invece una perdita di coscienza totale, per cui diventa necessaria l’intubazione rinotracheale (facendo passare il tubo dal naso) per la respirazione assistita.
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Durante la sedazione e l’anestesia generale viene comunque eseguita l’anestesia locale per aumentare l’effetto analgesico, ma in questo caso il paziente è incosciente e quindi non sente la puntura causata dall’ago della siringa. La possibilità di effettuare l’anestesia generale deve essere sempre valutata dall’odontoiatra e dall’anestesiasta per questo è necessario effettuare un consulto preliminare.
L’anestesia del dentista fa male?
Una delle domande che mi sento porre di frequente dai pazienti è: “L’anestesia ai denti fa male?” Molti infatti temono i possibili effetti collaterali dell’anestesia locale o di sentire dolore durante l’iniezione. Molte persone hanno paura della siringa e dell’ago con cui viene iniettato il farmaco anestetico e in certi casi temono una possibile reazione allergica (legata a un’allergia vera o presunta).
Altri pazienti hanno avuto un’esperienza negativa in passato a causa di incidenti nella somministrazione dell’anestesia che hanno provocato la fuoriuscita del farmaco e una contrazione dei muscoli della gola, determinando una sensazione di soffocamento nel paziente. Quest’ultimo inconveniente è da imputarsi a un errore nell’iniezione dell’anestesia, facilmente evitabile se si ricorre a dentisti preparati ed esperti.
Nel caso di pazienti a rischio allergie, il dentista richiede i test allergometrici (Patch Test e test di induzione/provocazione) ed esegue una profilassi farmacologica anti-allergica seguendo un rigido protocollo operativo. In questi casi, per la sicurezza del paziente è consigliabile operare in sedazione cosciente per via endovenosa o in anestesia totale: in questo modo il medico anestesista potrà iniettare velocemente qualsiasi farmaco necessario in casi di emergenza.
In generale, l’odontoiatra valuta i rischi legati all’uso dell’anestesia secondo la scala ASA. I pazienti in classe 3 (persone affette da una malattia sistemica severa ma non invalidante) e i pazienti sotto i 12 anni vengono in genere operati in anestesia generale e in regime di Day Hospital, Day Surgery o degenza ordinaria.
Durata dell’anestesia dal dentista e tipologie
La durata dell’anestesia locale dipende dal farmaco, dalla concentrazione, dall’utilizzo dell’adrenalina e dalla quantità di anestetico utilizzato. In genere l’effetto anestetizzante può durare anche 4-5 ore, quando svanisce la zona interessata recupera gradualmente sensibilità. Nel caso dell’anestesia generale, la durata dipende dal dosaggio e dalla reazione del paziente, ma in media si aggira intorno alle 5-6 ore.
L’anestesia locale può essere somministrata per infiltrazione oppure tramite gel o spray a base di lidocaina. Quest’ultimo tipo di anestesia topica viene usato solitamente prima dell’iniezione di un altro farmaco anestetico.
L’anestesia locale per infiltrazione prevede l’utilizzo di un farmaco anestetico sotto forma di liquido contenuto in tubofiale. Può essere usata la mepivacaina con o senza vasocostrittore (adrenalina) oppure l’articaina associata all’adrenalina.
Esistono varie tecniche di iniezione per l’anestesia locale:
- L’anestesia plessica, per anestetizzare 1 o 2 denti;
- L’anestesia tronculare, per anestetizzare più denti;
- L’anestesia intralegamentosa, per anestetizzare 1 dente;
Esiste inoltre l’anestesia intrapulpare, che viene eseguita direttamente sulla polpa dentale dopo aver aperto una cavità all’interno del dente. Tale tecnica può essere dolorosa, ma a volte rappresenta l’unica opzione per devitalizzare un dente infiammato in modo irreversibile.
Grazie ai nuovi dispositivi computerizzati è possibile eseguire l’anestesia locale su un singolo dente (Single Tooth Anestesia), provocando meno dolore e un effetto di intorpidimento più contenuto. In questo modo, il paziente potrà riprendere le normali attività direttamente dopo l’intervento.
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